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Convergenza e nuove realtà per le Biblioteche.

La rivoluzione digitale dalla fine del secolo scorso ha portato fino ad oggi numerosi cambiamenti che tutti conosciamo molto bene: i computer e la Rete. Solo da quattro anni però sono stati introdotti i più sofisticati dispositivi mobili, gli smartphone e i tablet. E’ troppo poco tempo, e tutto si sta evolvendo in modo caotico.
La rivoluzione è cominciata e continua con la voce, con lo smartphone. Ma le più giovani generazioni hanno capito che usare la voce è dispendioso in tempo e denaro: le chiacchiere e il gossip diventano testi narrativi e colloquiali che viaggiano per sms, mail, skype e whatsapp. Le giovani generazioni scrivono e leggono, più che parlare.

Informamuse Srl è nata in questo clima, con l’obiettivo di porsi nella confluenza tra cultura, tecnologia e società. Era uno dei pallini di Steve Jobs, fondatore e anima di Apple per tanti anni.

Quando si è presentata l’occasione di sviluppare per il MIUR un progetto di convergenza cultura-innovazione, nuotavamo nel nostro mondo e abbiamo pensato ad un progetto che coinvolgesse le istituzioni che più sono interessate dalla rivoluzione digitale: le biblioteche.

Gli editori e le librerie soffrivano già prima e adesso sono prossime al collasso, ma purtroppo il cambio del modello di business è tale che o decidono di stravolgere il loro punto di vista (molto difficile) o sono destinate a vivere una lunga crisi fino alla definitiva trasformazione.

Le biblioteche, non essendo soggetti che operano a fini di lucro, soffriranno invece per l’assenza di interesse, che sarà più acuto man mano che il processo di digitalizzazione delle risorse cartacee andrà avanti. E’ un pò come il cane che si morde la coda: se la biblioteca vuole innovare deve farsi digitale e man mano che diventa digitale perde di interesse per una visita e una consultazione fisica su carta. Noi di Informamuse siamo convinti che un patrimonio librario così sconfinato non possa essere solo destinato alla digitalizzazione. Ci sono numerosi aspetti del ruolo di una Biblioteca che attengono alla vita culturale locale e che saranno sempre importantissimi: la Biblioteca fisica permarrà.

Tutto ciò attiene al ruolo futuro delle biblioteche, ma siccome del futuro possiamo avere molte visioni, narrative o tecniche, ma pur sempre discutibili, si può agire subito per “aprire luoghi e libri alla vita, anche alla nuova vita digitale”.

Nuova vita per i libri: BookAlive. Progetto che Informamuse intende sviluppare per realizzare un prodotto-servizio da proporre e vendere in giro per il mondo, alle biblioteche di tutto il pianeta. Un progetto ambizioso, che prende spunto da tre fatti fondamentali:

- Conservazione e digitalizzazione progressiva;

- Proposizione culturale innovativa delle storie su supporto fisico o digitale (o entrambi) con l’utilizzo di strumenti classici e innovativi;

- Sostenibilità economica.

Le tre condizioni sono interconnesse: non si può fare proposizione se non si ha una base di archivio fisico e digitale, e non si può avere sostenibilità senza atti di proposizione attiva del ruolo della biblioteca nel contesto sociale ed economico della città.

BookAlive è quindi un progetto per un prodotto-servizio, un sistema integrato PER e CON le biblioteche, al fine di vitalizzarne il ruolo futuro, soprattutto in questo periodo turbolento di conversione di supporto da analogico a digitale.  Si tratta di aiutare questa istituzione a proporsi, aprendosi e illuminando le proprie attività e il proprio patrimonio culturale, in modo attivo, nel nuovo mondo.

Il fine ultimo è quello di vedere aumentate le visite, fisiche e virtuali; rendere attuale la Biblioteca come centro del Sapere, come è stata e sempre sarà, anche in questo momento di estremo caos dovuto al cambiamento. Un luogo di sapere e di cultura, aperto a tutti, indifferente (nel suo ruolo) al tipo di supporto in cui sono presenti le sue opere (papiri, pergamene, carta, film o registrazioni digitali). Un luogo anche virtuale, quindi, ma con preciso riferimento alla “Torre del sapere” che custodisce da secoli e che rappresenta la memoria, e quindi la cultura, di questo popolo.

Antonio Massara

Riunione programmatica

Ospitati da Francesco Vergara, Direttore della Biblioteca Centrale, si è tenuto un primo incontro programmatico in vista delle operazioni di implementazione di BookAlive.

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Diversi i temi affrontati, dalla questione della digitalizzazione di opere in catalogo, già avviata con successo dalla Biblioteca, agli scopi del progetto e a come questi influiranno sulla normale attività. Il Direttore ha poi segnalato come oggetto d’attenzione la raccolta in corso di interessanti “riviste” del XIX secolo, veri e propri quotidiani dell’epoca, che potrebbero rivelarsi straordinarie fonti di storie e fatti pregni di connotazioni culturali.

 

Progetto

Preservare il sapere è un atto consolidato ma rendere accessibili i contenuti di una biblioteca o di un archivio storico è oggi una priorità strategica per la disseminazione della cultura ed il superamento del digital divide. Questo è l’obiettivo del Progetto BookAlive, ideato e condotto da InformAmuse S.r.l. nell’ambito del D.D.436 del 13/03/2013 – Avviso per la presentazione di progetti per il sostegno di START UP Linea 2: CULTURA AD IMPATTO AUMENTATO. Ambito: Digital Cultural Heritage.
Quanti turisti visitano le Biblioteche o gli Archivi Storici? Non si è molto lontani dal vero nel dire pochissimi. Eppure queste fortezze della conoscenza custodiscono veri gioielli della storia avventurosa di un popolo. La ragione principale è che i libri non si possono “visitare”, in particolare quelli antichi: sono delicati, preziosi, unici. Non è possibile, nella maggior parte dei casi, toccarli, sfogliarli, anche solo vederli.

BookAlive ha l’ambizione di proporre un approccio d’innovazione tecnologica di tale portata da ribaltare questa realtà. L’obiettivo generale è ricercare prima e realizzare poi un insieme di servizi (tecnologici e organizzativi) in modo da creare valore aggiunto durevole nel tempo.

Il progetto intende: a) proporre un workflow per la digitalizzazione e la fruizione del Libro Storico; b) ricercare i migliori standard di riferimento per la fruizione immersiva e multimediale dei contenuti documentali creando così i presupposti per la visita dei Libri Storici, con un’esperienza di altissimo coinvolgimento emotivo e culturale implementando i principi della Human Computer Interaction; c) ricercare soluzioni per la redazione digitale di oggetti editoriali che raccontino i documenti e i preziosi libri, mostrando fatti, personaggi storici e avvenimenti di grande rilievo, consentendo ai fruitori di portarseli a casa, in formato digitale, in modo da poterli fruire su dispositivi di ultima generazione, anche “mobile”.

Il prototipo di allestimento sarà realizzato all’interno della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Bombace”.

Partner dell’impresa sono: il Dipartimento Ingegneria Chimica Gestionale Informatica Meccanica (DICGIM), il “Dipartimento di Culture e Società (DCS); Dipartimento Scienze Umanistiche (DSU); Dipartimento Scienze Giuridiche, della Società e dello Sport (DSGSS).

La Biblioteca Centrale

Il Prototipo di allestimento del Progetto BookAlive sarà realizzato all’interno e con la collaborazione della Biblioteca Centrale della Regione Siciliana, a Palermo.

Nata come istituzione nel novembre 1782 nel complesso monumentale costituito dal Collegio Massimo dei Gesuiti e dall’attigua chiesa barocca di S. Maria della Grotta, divenne  Reale Biblioteca per ordine di Ferdinando I di Borbone. Il merito della sua costituzione va al Principe di Torremuzza, che chiamò il celebre architetto Venanzio Marvuglia per adattare la grande sala sul lato sud dell’edificio, odierna Sala di lettura generale.

Unificata l’Italia, essa prese il nome di Biblioteca nazionale  arricchendosi progressivamente, oltre che del patrimonio librario delle disciolte corporazioni religiose e di alcune raccolte bibliografiche di cittadini illustri, anche degli esemplari depositati per legge.

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Durante la II Guerra mondiale la Biblioteca fu pesantemente bombardata e i lavori di restauro e ulteriore adattamento cominciarono nel 1948,  col rifacimento della Sala di lettura generale ideata dal Marvuglia e la costruzione di una Torre libraria” alta ben 26 metri nell’antica chiesa sconsacrata di S. Maria della Grotta.

Nel 1977, a seguito del trasferimento delle competenze in materia di beni culturali dallo Stato alla Regione siciliana con la legge regionale 80/77, la Biblioteca ha assunto la denominazione di Biblioteca centrale della Regione siciliana, configurandosi come il massimo Istituto bibliotecario siciliano, cui sono assegnati compiti di rilevanza regionale.

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Partner

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Il Sistema Bibliotecario d’Ateneo, conserva e custodisce interi fondi di documenti di elevato pregio artistico e storico, raggruppando importantissimi volumi e documenti storici. L’università concorrerà al progetto con quattro dipartimenti:

DICGIM – Dipartimento Ingegneria Chimica Gestionale Informatica Meccanica, capofila;

DCS – Dipartimento di Culture e Società – Studi Culturali;

DSU – Dipartimento Scienze Umanistiche;

DSGSS – Dipartimento Scienze Giuridiche, della Società e dello Sport.

ALTRI PARTNER

Inoltre hanno presentato Lettera d’Intenti:

Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace”

Centro di studi Filologici e Linguistici Siciliani, Palermo

Sistema Bibliotecario di Ateneo dell’Università di Roma Tre, Roma

Biblioteca del Senato della Repubblica Italiana “Giovanni Spadolini”

Biblioteca diocesana Pio XI della Diocesi di Caltagirone

Departamento Técnico Administrativon – Instituto de Ciencias, Universidad Nacional de General Sarmiento, Buenos Aires, Argentina

Centre d’étude des normes juridiques “Yan Thomas” presso Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales, Parigi, Francia

Faculdad de Derecho, Universidad del Paìs Vasco, San Sebastian, Spagna

Associazione Culturale Reti Medievali

Associazione Mediterranea no profit